Associazione Anahata

 

 

 

 

Floriterapia

 

La  Floriterapia  è un metodo di cura naturale che riguarda il lato emozionale della persona, le sue paure , le ansie …  Potremmo dire che riguarda la cura della nostra anima,in quanto i fiori, nel Sistema simbolico ne rappresentano la vibrazione. Si tratta di rimedi assolutamente innocui, adatti a tutti - adulti, bambini, animali e piante - e senza controindicazioni.

 

 

I fiori di Bach servono per riequilibrare, apportando la vibrazione che in quel momento è disarmonica e permettendo al sé di  esprimerla correttamente. Trasformando un disagio in una potenzialità.

 

Indirettamente la Floriterapia armonizza molti sintomi e malattie del corpo quando questi sono legati a cause che partono dall’ anima (cosa che è nella maggior parte dei casi) . Lo stesso Edward Bach in merito a ciò dice:

Non esiste guarigione che non è accompagnata da un atteggiamento mentale diverso, da tranquillità e felicità interiore”.

 

Secondo l’Antica Medicina Orientale ogni organo contiene il suo sentimento; L’ Energetica, che da questi concetti ha tratto le sue radici, chiede oggi di vedere l’essere umano nella sua totalità spirituale, psicologica e fisica.

 

Una tra le ipotesi più accreditate sul funzionamento dei rimedi floreali è quella omeopatica, che, basandosi sul concetto del “simile che cura il simile”, sostiene che ogni fiore ha un determinato carattere, proprio come una persona: cosi Impatients, sarà impaziente; Oak, è forte e resistente, e via dicendo.

 

Riportando l’equilibrio tra mente e corpo si ha una armonizzazione dell’individuo, sempre più sintonizzato a ricevere le energie universali e quindi sempre più in uno stato di benessere e salute.

 

Circa la preparazione dei rimedi:I fiori sono di origine inglese, raccolti alla stato selvatico, in zone isolate e non inquiniate. Si riempie d acqua pura una ciotola o contenitore di vetro sottile. Si raccolgono i fiori al momento della massima fioritura in un momento ben preciso della fase lunare, facendo attenzione che la propria ombra non cada sul fiore e che lo stato d animo di chi coglie sia al massimo grado di pace. Si pongono le corolle a galleggiare sull’acqua, in quantità tale da coprire la superficie. Si lascia il contenitore esposto alla Forza Solare per circa tre o quattro ore (in modo che l’ acqua assimili l’ energia vitale del fiore); Quindi si eliminano i fiori e con un colino si filtra l’ acqua in un altro vaso, aggiungendovi come conservante e modulatore una pari quantità di Brandy. Con questo sistema vengono preparati una ventina di rimedi (gli Stock Bottle); Per altri si è rivelato più adatto il metodo dell’ ebollizione.

I rimedi di Bach si dividono in sette categorie:

1.       Paura: tutte le paure della vita , dalla paura maggiore (ad esempio quella di morire) a quella minore (ad esempio quella per gli altri).

2.       Incertezza: il dubbio che impedisce l’ azione positiva, dalla incertezza maggiore, (il proprio valore come esseri umani) , a quella minore (ad esempio la scelta della propria attività).

3.       Insufficiente interesse per il presente: lo potremmo definire con il termine moderno di alienazione.

4.       Solitudine: sia per chi l’ha scelta come stile di vita, sia per chi la subisce senza comprenderla.

5.       Ipersensibilità alle influenze e alle idee: sia per chi non contraddice le idee altrui, sia al contrario per chi non tollera opinioni diverse dalle sue.

6.       Scoraggiamento e disperazione: che vanno dalla mancanza di fiducia in se stessi fino all’ arrendersi alla vita.

7.       Cura e attenzione eccessiva verso gli altri: sia per chi si occupa maniacalmente dei bisogni altrui, sia per chi si occupa solo della propria disciplina di vita.

 

I fiori di Bach, insieme a quelli Californiani, Australiani, dell’Alaska…  agiscono sul nucleo emozionale in maniera sempre dolce e rispettosa della volontà della persona nella sua unicità d’Essere,  per questo sono adatti anche ai bambini, agli animali e persino alle piante.

 

Edward Bach

 

E. Bach nacque il 24 settembre del 1886 a Moseley, vicino a Birmingham. A vent’anni si iscrisse alla facoltà di medicina nell’università di Birmingham. Nel 1914 ottenne a Londra il diploma di “public health”, corrispondente al nostro esame di stato post- laurea.

Tra il 1915 e il 1921 frequentando come tirocinante gli ospedali si rese conto dell’inefficacia delle cure di allora e nel contempo osservò le svariate personalità dei vari pazienti fino a giungere alla conclusione che la loro personalità fosse di ben lunga più importante della malattia in se stessa.

Decise perciò di dedicarsi al campo immunologico e allo studio della flora batterica intestinale come indice della tossicità organica. Ma nel 1917 gli fu diagnosticato un tumore e appena tre mesi di vita. Il dottor Bach decise di usare il suo tempo per la ricerca e la forte motivazione gli permise di passare notevolmente quei tre mesi. Iniziò di lì a poco l’interesse per Hahnemann e l’Omeopatia.

Tra il 1922 e il 1928 le acquisizioni omeopatiche portarono nuova linfa ai suoi studi di microbiologia. Ma ancora Bach non si sentiva soddisfatto. Nel 1928 la ricerca medica si trasformò in ricerca medico-spirituale: Sentì l’impulso di recarsi in Galles dove trovò le prime tre piante: Impatients, Mimulus e Clematis.

Egli comprese che il fiore è il messaggero, attraverso i suoi colori, la sua forma, il suo profumo di un’ispirazione, è l’espressione concreta di una virtù di cui è portatrice in potenza la pianta di cui fa parte.

In seguito, sempre con fervente entusiasmo, scoprì gli altri rimedi fino a giungere agli attuali 38 rimedi floreali.

Scomparve il 27 novembre del 1936,a Sotwell.

 

 

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