Yoga per bambini

 

 

La gioventù è legata all’immagine di elasticità, purezza, flessibilità. Le ossa dei fanciulli sono elastiche. Le articolazioni ben lubrificate, i muscoli tonici ed estensibili. Il loro corpo è quello del germoglio in cui tutte le potenzialità non sono ancora espresse  e per questo, almeno idealmente, sono infinte.

Come il corpo, la mente è acerba, non ancora inquadrata in rigide strutture e condizionamenti che impediscono di afferrare le infinite sfumature della vita.

Questo stato di grazia è però destinato a durare poco. Già da subito le pressioni dell’ambiente, la famiglia, la scuola e la società in generale, iniziano a scolpire la coscienza del fanciullo con segni indelebili. Aderire a modelli standardizzati di bellezza e successo può creare una condizione di pressione interna a livello emotivo e psichico. Da qui nascono i primi irrigidimenti. L’ansia e lo stress si accumulano a livello di muscoli e i muscoli condizionano le ossa e la postura. Cambia il ritmo del respiro, che non scorre più come un’onda fluida nel corpo.

Bisogna quindi, quanto prima ripristinare un buon tono emotivo, alleggerire lo stress, la tensione e l’ansia. Permettere al corpo di esprimere e mantenere la sua elasticità e i suoi spazi vuoti.

Un bambino ha aria e spazio vuoto tra le ossa, un anziano  è chiuso, compresso, schiacciato dalla gravità e dai pesi di una vita. Bisogna il più possibile mantenere il vuoto, lasciare che ci siano spazi tra le ossa. Questo vuol dire rimanere giovani, e in termini simbolici, lasciare delle possibilità.

La disciplina dello yoga aiuta a fare questo. Yoga significa “unione” tra l’io personale, l’essenza di un individuo, e l’energia del cosmo, la vita.

Per far parte del ritmo della vita bisogna pulsare, non essere duri e rigidi, ma morbidi e vulnerabili.

Un’onda si propaga in un materiale elastico e flessibile. L’onda del respiro percorre tutto il corpo, l’onda delle risa fa vibrare gioiosamente, l’onda del canto entra in profondità…

Nello yoga si utilizzano asana ( o Posture), mantra ( canti) , esercizi di respirazione, meditazioni.

Un’asana, ritrae spesso quello che la vita propone alla visione di ogni giorno. La posizione del cane, del cobra, l’aratro…, immagini di una vita comune fissate nel corpo che coglie l’essenza dell’oggetto attraverso la sua rappresentazione.

A un bambino sembrerà di giocare ma in realtà ciò che fa è cavalcare l’energia. Permettere al suo corpo di mantenere la sua elasticità e alla sua psiche di lasciare andare le tensioni.

Le asana sono tantissime. Lavorano su tutte le  fasce muscolari modellando il corpo in base alla sua struttura e non a un modello ideale stereotipato. Il lavoro sul corpo fisico è il primo passo da compiere. Bisogna rendere flessibile il corpo e mantenere quanto raggiunto. Ripristinare il giusto allineamento della colonna vertebrale, correggendo se necessario i vizi di postura e l’errato appoggio plantare.

Fare questo con i bambini è estremamente utile perché permette di non portare a sviluppare tante forme  di deviazioni della colonna che da adulti sono difficili se non impossibili da correggere.

  Alla parte fisica si affianca il lavoro sulla vocalizzazione attraverso i Mantras,  canti indiani, che assomigliano a delle litanie dai toni ripetitivi, che portano a un profondo stato di rilassamento interno, aiutano a ritrovare una sintonia con il ritmo respiratorio e calmano il livello emozionale.

I canti sono rivolti alle deità indiane, come forme di ringraziamento e invocazioni. Questi canti fanno parte della tradizione induista e sebbene le parole non siano comprensibili in quanto cantati in sanscrito, la particolare tonalità e l’uso delle lettere così cantate crea una vibrazione interna che si diffonde dalla gola al petto, alla pancia nei suoni più bassi e alla fronte in quelli più alti. Si produce una specie di massaggio interno che scioglie le tensioni profonde, quelle più nascoste, meno macroscopiche ma non per questo meno importanti.

Il mantra più famoso è l’ om” . Il suono che, secondo gli indù, ha prodotto l’universo e tutte le cose del creato. E’ come il nostro amen. Un suono dolce che si pronuncia “aum” e che fa vibrare in sequenza la pancia, sede delle emozioni viscerali, il petto, sede dei sentimenti, e la fronte, sede della coscienza e dell’intelligenza. Così in un unico suono troviamo l’unione delle tre parti di ciascun individuo: quella fisica, emozionale e mentale.

  Sulla respirazione è stato già detto tanto da diversi autori sulla sua importanza non solo a livello di sistema cardiorespiratorio ma anche a livello emozionale che dirò poche cose essenziali.

Il respiro è legato alla vita. Nasciamo con un’inspirazione e moriamo con una espirazione. Tutte le nostre emozioni modificano il ritmo respiratorio. Se vogliamo bloccare un’emozione fermiamo il respiro. Se non vogliamo entrare in contatto con certe nostre profondità, adottiamo un respirazione superficiale che ci allontana dal contatto con le viscere e le zone più istintive dell’essere.

Pochissime persone sono in grado di produrre una respirazione addominale profonda, un “respiro di pancia”. Perché poche persone sono in grado di essere in contatto con loro stesse.

Gli esercizi di respirazione che si adottano per i ragazzi e per chi non ha una consolidata esperienza nello yoga, sono perlopiù per sbloccare il diaframma ( il muscolo che separa l’area viscerale da quella polmonare e cardiaca) e aumentare la capacità respiratoria. I veri e propri pranayama ( tecniche di respirazione) devono essere fatti solo da chi ha già conseguito un buon livello nello yoga altrimenti si possono avere delle perturbazioni dei cicli cardiaci e digestivi.

  La parte del rilassamento e della meditazione è anch’essa estremamente importante. Il rilassamento aiuta a diventare consapevoli delle proprie contratture e insegna a lasciare andare quando è necessario.

Imparare a sentire un muscolo in tensione e rilassarlo a piacimento permette di non accumulare nel corso della giornata stress e tensioni di cui di solito ci si accorge quando sopraggiungono dolori e il muscolo è ormai infiammato.

La meditazione rappresenta uno stato della mente e di tutto l’individuo. Una mente agitata e inquieta porta a confusione, distrazione, mancanza di attenzione e concentrazione. Tutto questo 

crea infelicità.

La maggior parte delle persone vive in uno stato di “maya”, illusione o sogno .

La percezione distorta della realtà non può portare che altra confusione. Avere una mente quieta e calma permette alla verità di emergere lentamente dall’interno della persona.

Tutto questo e molto di più è yoga.

Per i più giovani sarà uno strumento che permetterà alla loro struttura fisica e psichica di non indurirsi, per gli adulti una strada per tornare a casa.

Purtroppo oggigiorno l’informazione sulla disciplina dello yoga è confusa e massimizzata. Alla grande diffusione di questa antica disciplina ( nasce 6000 anni fa in India) è conseguita una perdita delle sue reali motivazioni. Per alcuni è infatti solo una ginnastica rilassante, per altri un surrogato dello stretching e via discorrendo. Queste affermazioni sono fortemente forvianti su uno strumento che vuole innanzitutto permettere una armonizzazione globale dell’individuo, sul piano fisico, emozionale e mentale.

 

Cinzia Lippolis                                                        Torna all’Home Page